martedì 23 febbraio 2016

Pace Eterna. RECENSIONE


Cari amici, alleluia! Finalmente riesco a scrivere la recensione di un romanzo. In questo caso si tratta del terzo libro “eterno” di Joe Haldeman, romanzo  del 1997 che peraltro non ha nulla in comune con i due precedenti se non l’aggettivo nel titolo. E come qualità generale per me si colloca a metà fra gli altri due, in cui a primeggiare è decisamente “Guerra Eterna”, mentre “Missione Eterna” proprio l’ho digerito poco.
ATTENZIONE SPOILER ETERNI!   Faccio la solita sequenza numerata:
1-    Questo è il punto più lungo perché sintetizzo la trama. Siamo nel 2043, l’Alleanza di nazioni avanzate è in guerra perenne contro i paesi del terzo mondo le cui forze terroriste sono raggruppate sotto il nome di Ngumi. L’Alleanza dispone di tecnologie all’avanguardia: nanoforge, ovvero costruttori nanotecnologici alimentati da reattori a fusione e in grado di produrre qualsiasi cosa serva ai cittadini che ormai vivono in uno stati semi-assistenziale che garantisce loro i beni primari. E poi ci sono i Soldierboy ovvero UCV-robot da combattimento, pilotati da remoto grazie a impianti neurali che permettono al pilota di guidarli come in una sorta di telepatia. Telepatia ed empatia che si trasmette anche a tutti i componenti di una squadra di piloti di Soldierboy. Il protagonista è proprio uno di questi piloti, e scienziato, Julian Class. Durante una missione contro gli Ngumi però qualcosa va storto, un innocente muore e Julian per il rimorso ha un crollo psichico che lo porta al tentato suicidio. Il suo intento però non gli riesce grazie all’aiuto della fidanzata Amelia e del gruppo di loro amici scienziati. Qui le cose si movimentano perché i nostri scoprono da una parte che un gruppo millenaristico, il Martello di Dio, si è infiltrato nel governo e nelle forze armate con l’intento di far partire un esperimento che prevede l’azionamento di un acceleratore di particelle nei pressi di Giove. Con esso vogliono creare una singolarità che distrugga il mondo. In secondo luogo scoprono che grazie agli impianti neurali è possibile raggiungere una tale empatia con il prossimo da non essere più in grado di nuocere (resta solo l’istinto dell’autodifesa). I nostri così alla fine di varie peripezie riescono a fermare il Martello e a far partire il progetto di Umanizzazione dell’umanità diffondendo la tecnologia dei jack neurali.
2-    La trama seppur lineare, ha alcuni alti e bassi. E’ decisamente troncata in due, l’inizio, che serve a spiegare la situazione e l’ambiente, risulta a tratti noiosa, la seconda parte, quella dell’azione, a volte è fin troppo sbrigativa. Non tutte le spiegazioni, in questa sezione, sono soddisfacenti o esaustive.
3-    Lo stile: mi piace perché Haldeman è diretto, pochi fronzoli. C’è solo ogni tanto un cambio di punto di vista, che mi lascia perplesso, non ne ho capito il motivo.
4-    Notevole il numero di analogie scifi: Ngumi/Isis, Soldierboy/UCV, Nanoforge/Stampanti 3D. Si nota che l’autore è in grado di avere sguardi sul futuro.
Per chiudere, mi ripeto, seppur non si raggiungono le vette di Guerra Eterna, è comunque un bel romanzo di Hard Scifi, con un pizzico anche di Cyberpunk. Da leggere.
By Sanchez
NOTA
La stupenda copertina è dell’amico Franco Brambilla.

Nessun commento: