giovedì 1 settembre 2011

Real robot: a che punto siamo

Nella fantascienza, soprattutto quella del grande schermo, ultimamente uno dei must insieme alle astronavi, agli alieni e alle armi a raggi, ci sono sicuramente i real robot.
Quello che voglio esplorare con questo post è a che punto siamo nella realtà con i real robot.
Ma cosa si intende per real robot? Questo termine trae origine dall'animazione giapponese, che per prima ha introdotto i robot pilotati da umani. Con il tempo c'è stata una suddivisione, credo dovuta ai fan, fra i Super Robot, ovvero quelli dalla meccanica più fantasiosa (vedi i nagaiani tipo Mazinga) con ad esempio arsenali di armi infiniti, da quelli detti Real Robot con una meccanica un pò più realistica (da Gundam in poi) tanto che ad esempio, hanno armi che esauriscono i colpi.
Se pensiamo a Gundam è giusto ricordare che l'autore e regista Y. Tomino, prese ispirazione per il suo Gundam dal termine Fanteria Spaziale Mobile contenuto nel romanzo Fanteria dello Spazio di R. Heinlein. In questo romanzo la FSM è dotata di una super-tuta che permette al fante di volare nello spazio e nell'atmosfera ed ha armamenti incredibili. Il Gundam è definito appunto Mobil Suit, cioè Tuta Mobile, alta 18 m!!
In sostanza quello che distingue un real robot ( detto in occidente anche Mecha o Mech), da una super tuta, o esoscheletro potenziato, sono esclusivamente le dimensioni.
Come dicevo all'inizio, ultimante si sono visti molti rr o super tute nel cinema hollywodiano, ricordiamo a titolo di esempio: gli Apu di Matrix, l'esoscheletro alieno in District 9 e la AMP suit di Avatar. Del passato ricordiamo, perchè mi piacciono molto, i Camminatori Imperiali di Star Wars e il Lifter di Alien 2. Come ultimo cito Iron Man che è davvero spettacolare!!!
E nella realtà si vede qualcosa di queste fanta-tecnologie?
Liberiamo subito il campo dicendo che di Real Robot c'è poco o nulla, forse perchè più che un difetto di tecnologia, ancora non si è colto a cosa servirebbero. O forse perchè i militari per il momento sono più interessati agli esoscheletri.
Veniamo quindi a questi ultimi il cui utilizzo invece è chiarissimo: in battaglia, nei cantieri o nelle aziende e come mezzi di assistenza per chi ha perso l'uso delle gambe.
Cito quindi di seguito quelli che al momento vengono sviluppati:
- l'Hulc, a scopo bellico, sviluppato dalla Berkeley Univ. e dalla Lockeed Martin
- l'esoscheletro del consorzio Sarcos/Raytheon
- l'esoscheletro HAL, solo a scopo civile, del consorzio Cyberdyne/Tsukuba University
A parte l'ultimo che forse può essere acquistato solo da ospedali giapponesi, gli altri sono ancora in fase di studio, quindi le previsioni che venivano fatte alle fine degli anni '90 di vedere queste "powered suit" prodotte in grandi quantità, per uso sia civile che militare, nei primi anni 2000 sono notevolmente sbagliate.
Di nuovo si parla di attendere 5-10 anni per vederle diffondersi...mah, vedremo!
In fondo per aver un super soldato o un super lavoratore potrebbe bastare la pillola giusta: blu o rossa?!
E in Italia? Beh penserete tutti, cari lettori, che qui in Italia non ci sia nulla di tutto ciò, e invece, con vostra grande sorpresa c'è un prototipo abbastanza avanzato in studio dall'Inail:
Incredibile vero?
Vi lascio con una bella immagine in cui si paragona un Hulc ad una Armored Fighting Suit (PKA abbreviato in tedesco) di Maschinen Krieger...ma di questa ultima saga vi parlerò in un prossimo post.
By Sanchez

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